Cosa vuol dire "compostabile"?! Ecobioshopping ve lo spiega!

La compostabilità può essere definita come una tipologia specifica di biodegradazione che avviene sia in impianti di compostaggio industriale che domestico.



Per essere considerato compostabile secondo la norma UNI EN 13432 un materiale deve possedere i seguenti requisiti:
- biodegradabilità è la conversione metabolica del materiale in anidride carbonica. La biodegradabilità si misura con la prova standard EN 14046 (anche conosciuta come ISO 14855: biodegradabilità in condizioni di compostaggio controllato). Se il materiale si biodegrada al 90% in meno di 6 mesi esso è biodegradabile a tutti gli effetti.
- disintegrabilità: assenza di contaminazione visiva, il materiale si frammenta e perde visibilità nel compost finale. La prova che misura la disintegrabilità avviene su scala pilota e si chiama EN 14045: il materiale è compostato con rifiuti organici per tre mesi. Terminato questo periodo si analizza il compost risultante con uno scarto di 2 mm. Per superare la prova, i residui del materiale testato che superano i 2 mm di dimensione devono avere una massa inferiore al 10% della massa iniziale.
- presenza di metalli pesanti al di sotto dei valori massimi predefiniti
- assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio. Anche qui la prova di compostaggio avviene su scala pilota.
- assenza di effetti negativi sulla qualità del compost tramite test OECD 208 modificato si esegue la prova di crescita di piante su campioni di compost dove il materiale in osservazione ha terminato la degradazione. Per superare la prova non deve esserci differenza tra quei campioni di compost e un compost di controllo.
- inalterazione di parametri chimico-fisici in seguito alla degradazione: pH, N, P, Mg, K, contenuto salino, solidi volatili.

Fonte www.ecobioshopping.it

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