Cucinare in maniera ecocompatibile risparmiando energia è possibile. In tanti
modi diversi e con grande riduzione dei costi. In questa seconda
guida dedicata alla cucina ecologica troverete suggerimenti e
informazioni utili per preparare i cibi con la pietra refrattaria e
quella ollare, per scegliere le nuove padelle antiaderenti e
atossiche, per cucinare con la vaporiera e con il forno tandoori, ma
anche tanti consigli utili per costruire in casa una pietra ollare ed
individuare il forno più adatto alle vostre esigenze.
Cucinare
nel coccio, la terracotta o il rame? Meglio la pietra refrattaria!
Quante
volte ci siamo convinti che cuocere i cibi in pentole di coccio, rame
o terracotta fosse più ecologico e salutare? Di tegami venduti come
ecocompatibili ne esistono ormai tanti in commercio. Ma sono
veramente bio? In realtà no. Molti di questi contenitori
apparentemente ecologici sono rivestiti da sostanze e materiali che
con il calore e le alte temperature diventano tossici per l'organismo
umano.
Cucinare
delle pietanze all'interno di recipienti in rame, ad esempio, può
essere dannoso per la salute perché durante la cottura questo
metallo rilascia sostanze pericolose. Lo stesso vale per le pentole
in coccio e terracotta rivestite spesso da smalti e colori tossici,
come il piombo, usati per dare maggiore brillantezza ai colori e per
diminuire i difetti che possono apparire sulle superfici dopo la
cottura. Tra le sostanze inquinanti presenti in questi manufatti
ricordiamo il cadmio, il selenio, l'antimonio, l'arsenico e l'uranio,
usati per colorare e lucidare. Con le alte temperature lo smalto a
contatto con gli alimenti acidi, come frutta, aceto, formaggi e molti
vegetali, cede residui di piombo e di questi metalli tossici per
l'organismo.
Per
una cucina ecocompatibile e salutare quindi è consigliabile
utilizzare le ceramiche ecologiche, dove i metalli pesanti sono
sostituiti da sostanze alcaline naturali, come sodio, potassio, boro,
calcio e bario, che rendono le pentole meno brillanti ma sicuramente
cuociono cibi più sani
Le terrecotte
naturali assicurano un'uniformità di cottura, riducendo così
la necessità di usare grassi, mantengono intatti i sapori,
essendo prive delle microcarbonizzazioni tipiche delle pentole
in metallo, e sono facilissime da usare: basta immergerle per almeno
tre ore in acqua, calda o fredda, quando vengono adoperate la prima
volta e poi possono essere usate subito. Prima di ogni uso è
consigliabile bagnarle per due o tre minuti: si avrà così
un miglior tempo di cottura e i cibi non si attaccheranno.
La
materia prima con cui vengono realizzate si trova in natura proprio
in questa zona della Spagna e lo scavo, la depurazione, la
raffinazione, la modellatura e la cottura sono fatti ancora oggi nel
modo artigianale tradizionale. Anche l'invetriatura è
naturale, perché rifinita con silicati di sodio e calcio,
esente quindi da piombo, cadmio e altri metalli pesanti.
Le
aziende, in particolare, hanno iniziato a muoversi nella produzione
di tegami di questo tipo dal 2006, anno in cui l'EPA,
ente statunitense impegnato nella protezione dell'ambiente, ha
obbligato le aziende americane ad utilizzare materiali
diversi dalTeflon.
Questo materiale infatti (che non è altro il rivestimento nero
antiaderente delle padelle) contiene il PFOA, l'acido
perfluoroctanoico,
la cui tossicità è ormai ampiamente dimostrata, sia per
l'ambiente che per l'organismo umano.
Da qui lo stimolo a cercare
metodi di realizzazione innovativi e attenti al benessere
Padelle
in alluminio riciclato
Di
pentole e padelle atossiche ed ecologiche ne esistono
diversi tipi, le più diffuse sono quelle in alluminio
riciclato,
create senza l'impiego di
PFOA
e rese ugualmente antianderenti grazie all'utilizzo del Thermolon®.
Questo, pur non essendo di origine chimica ma naturale, garantisce al
tegame identiche proprietà.
Il
Thermolon, infatti, consente un uso sano di pentole e padelle, che
non rilasciano più sostanze nocive durante la cottura e, al tempo
stesso, durano a lungo. Altro non trascurabile vantaggio è che
questi "bio-te
gami" cuociono
il cibo più rapidamente, portando a un risparmio di gas e
energia.
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