Mescolando bene questi ingredienti, stando attenti che l’aria circoli in abbondan- za in questo “impasto” e che la quantità d’acqua si mantenga nelle giuste propor- zioni, si assisterà, in ordine di tempo, ai seguenti fenomeni: 1. sviluppo, sulla superficie dei materiali, di colonie di muffe
2. riscaldamento progressivo della massa messa a compostare, fino a raggiunge- re 50-60°C al suo interno
3. disgregazione dei materiali, con una riduzione del volume iniziale (oltre al 50%)
4. progressiva sparizione dei colori originali e generale imbrunimento di tutti i componenti
5. raffreddamento e stabilizzazione del compost che si è formato Se la ricetta è ben eseguita e i materiali messi a compostare sono frequente-mente mescolata a fondo, l’intero processo di compostaggio può durare solo qualche decina di giorni.
La pratica del compostaggio domestico
Si compostano in piccole quantità:
• avanzi di cibo di origine animale (carne e pesce), cibi cotti in quanto posso- no attrarre insetti ed altri animali indesiderati, ma anche perché spesso con- tengono sale, caratteristica non gradita dalle piante
• foglie di piante resistenti alla degradazione (magnolia, lauroceraso, faggio, castagno, aghi di conifere) da mescolare bene e in piccole quantità con mate- riali più facilmente degradabili
• lettiere per cani, gatti, conigli e uccelli solo se si è sicuri della buona salute di questi animali e se si è sicuri che all’interno del materiale da compostare si raggiungano elevate temperature (50-60 °C) non sopportate da germi patoge- ni quali le salmonelle che, a queste temperature, letteralmente muoiono.
Non si compostano:
-gli scarti di origine sintetica (materie plastiche), tutti i materiali non biode- gradabili e quelli contaminati da sostanze tossiche:
-vetro
-pile scariche
-tessuti, anche quelli naturali (lana , cotone...)
-vernici, solventi, oli minerali
-manufatti con parti in plastica o metalli (scatole, contenitori, oggetti vari)
-legno verniciato o trattato
-farmaci scaduti
-carta patinata (riviste)